Il Mar Tirreno è un mare malato. Negli ultimi 30 anni si sono verificate già diverse epidemie che hanno causato mortalità anomale che vedono come vittime gli abitanti dei nostri mari. Nelle coste del Lazio, della Campania, della Toscana, della Sicilia e della Sardegna, sono stati ritrovati negli ultimi cento giorni quasi 150 esemplari privi di vita. Le cause della strage sarebbero da addebitare all’inquinamento ed alla scarsità di cibo, ma anche al “Morbillivirus”, ai quali i cetanei non sarebbero immuni; un’infezione che gli esperti sostengono di non poter limitare in alcun modo, neanche attraverso i vaccini. Sandro Mazzariol, coordinatore Cert e ricercatore dell’università di Padova, dichiara che “Molte delle sostanze che arrivano nel mare dall’ambiente si accumulano nell’organismo di questi animali, impedendo così un’adeguata risposta del sistema immunitario. Si tratta di sostanze già bandite da qualche anno, eppure ancora presenti in dosi massicce. Questo lascia supporre che, nonostante il divieto, vengano ancora utilizzate. Si dovrebbero avere comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente. Ad esempio con l’impegno per eliminare la cattura accidentale dei cetacei, ridimensionando il rumore dovuto al traffico marittimo, garantendo la gestione dell’inquinamento”.