La protesta va in scena in apertura del Festival di Sanremo 2014, si tratta di due lavoratori del Consorzio di Bonifica di Napoli e Caserta
San Remo (18-02-2014) – Inizio del Festival di Sanremo con colpo di scena. Il sipario non si apre e Fabio Fazio sul palco attende indicazioni e nel frattempo si lascia scappare un “non doveva cominciare così, adesso provo a improvvisare”.
Fabio Fazio aveva in programma un monologo sulla bellezza e sull’ “Italia ferita” che doveva introdurre poi una canzone di De André, cantata da Ligabue.
Fazio inizia col leggere il monologo, quando ad un tratto dalla sala arrivano urla di paura. Su una balaustra della galleria del Teatro Ariston vi sono due uomini.
Si tratta di due lavoratori del Consorzio di Bonifica del bacino di Napoli e Caserta i quali cercano di attirare l’attenzione sui loro problemi, proprio davanti a milioni di italiani collegati per seguire il Festival di Sanremo. Chiedono che Fazio legga una lettera, il tutto in diretta con mezzo teatro al buio, perché Fazio stava leggendo il monologo con occhio di bue puntato proprio su di lui. Per il conduttore, un solo istante di smarrimento ma è un attimo, giusto il tempo di capire cosa stesse succendo. Poi prende in mano la situazione e rassicura i due lavoratori, invitandoli a “non fare sciocchezze” e promettendo di leggere la lettera.
Capito il problema e le istanze dei lavoratori, Fazio ha espresso la sua vicinanza “parlano dei loro problemi di lavoro, volevano consegnare questa lettera ai rappresentanti delle istituzioni, reclamano il loro diritto alla dignità e al lavoro per tutelare se stessi e le loro famiglie”.
Sono gli uomini della sicurezza ad intervenire e a “recuperare” i due lavoratori campani. Nel frattempo, il conduttore del Festival di Sanremo prosegue così “Credo che la cosa cui siamo chiamati tutti noi sia cercare di fare bene il nostro mestiere – dice – vorrei ripartire da qui, cerchiamo di riprendere questo festival, che può essere bello brutto o sciocco, per quello che vorrei che fosse: il nostro lavoro è un momento di spensieratezza in cui ritrovarsi, non per rimuovere i problemi che comunque esistono, ma parlare di bellezza ha un senso, la bellezza ha un ruolo, perché quello che siamo dentro lo dobbiamo cercare nel contesto che c’è fuori. Se quel che c’è fuori è bello – conclude Fazio – diventiamo più belli anche noi. Proviamo a fare questa grande opera, ricucire il nostro Paese, vederlo riparato può aiutare tutti noi”.
Il precedente: Pippo Baudo salva un aspirante suicida al Festival di Sanremo 1995