La sconfitta di Sassuolo è costata cara ad Allegri, Galliani costretto ad anticipare l’avvincendamento in panchina con l’olandese Clarence Seedorf
Ci ha messo pochissimo a scegliere di appendere le scarpette al chiodo e accomodarsi in panchina. Si perché Clarence Seedorf, quando ha ricevuto la telefonata da Milanello, era il numero 10 del Botafogo e lo stava trascinando in Coppa Libertadores. Ma non ha potuto dire di no. Troppo forte il legame con i rossoneri. E anticipando un matrimonio che si sarebbe concretizzato a giugno.
Sono solo 22 i punti in campionato messi insieme da Massimiliano Allegri nel girone d’andata. Troppo pochi per una squadra negli ultimi tre anni ha occupato tutte le posizioni del podio. Scudetto nel 2011; secondo posto l’anno seguente; terzo nell’ultima stagione. E non è bastato l’accesso agli ottavi di Champions League per salvare il posto all’allenatore toscano. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta col Sassuolo. Troppo umiliante. Per di più su un campo dove i cugini dell’Inter ne avevano messi a segno 7.
Con l’esonero di Allegri, la dirigenza rossonera ha deciso di affidare fin da subito la panchina a Seedorf. Che già a dicembre era stato bloccato come allenatore per l’anno prossimo. Ma non si poteva aspettare di più. Era necessario portare una ventata di entusiasmo. E chi più di Clarence Seedorf ne poteva portare? Lui che ha militato in rossonero per 10 stagioni. E vinto. Tanto. Su tutto spiccano le due Champions, che fanno di Seedorf l’unico calciatore ad aver alzato questo trofeo con tre squadre diverse.
Cresciuto nell’Ajax di Van Gaal, una vera e propria scuola per molti campioni della sua generazione culminata con la Champions del 1995. Carriera che dopo Amsterdam l’ha visto approdare alla Sampdoria. Poi Real Madrid, di nuovo Champions nel ’98 vinta contro la Juventus. E successivamente il ritorno in Italia, all’Inter. Fino al 2002 e il passaggio al Milan grazie allo scambio con Francesco Coco. Dieci anni di successi fino all’arrivederci dell’estate 2012.
Il ritorno, nelle vesti di allenatore, cambierà tante cose in società. Tassotti, vice prima di Ancelotti e poi di Allegri, dovrebbe lasciare a fine stagione. Il nuovo allenatore vuole impostare lo staff tecnico prendendo spunto dal football americano, con un coach per ogni reparto. Per la difesa si parla di Stam, Davids per il centrocampo mentre gli attaccanti saranno agli ordini di Kluivert o Crespo. Tutti riferiranno a Seedorf.
Ma anche nella dirigenza, dopo quanto successo con le dimissioni di Galliani – poi ritirate – gli equilibri non sono più gli stessi. Attualmente ci sono due amministratori delegati. Barbara Berlusconi al marketing e Adriano Galliani all’area sportiva. Una soluzione anomala trovata dal presidente Silvio Berlusconi per arrivare alla fine della stagione. Quando Galliani dovrebbe fare spazio, probabilmente, a Paolo Maldini. Una nuova era dopo quasi 30 anni.