La Procura di Genova sta indagando su un giro di studentesse universitarie che avrebbero ricattato loro potenziali ammiratori fotografandoli nudi
Le truffe via internet ormai si moltiplicano, ma quella messa in piedi da un gruppo di studentesse universitarie genovesi sembrava tanto efficace da poter passare inosservata: adescavano potenziali ‘clienti’ via Skype, li convincevano con alcuni giochi erotici a spogliarsi e poi li ritraevano, ovviamente a loro insaputa, ricattandoli successivamente minacciando di svelare queste loro abitudini a moglie e fidanzate.
Ora c’è un’indagine da parte della Procura della Repubblica e una 25enne genovese risulta indagata per estorsione o tentata estorsione: avrebbe chiesto 500 euro ad un professionista che si era prestato al gioco, salvo poi rimanerne vittima. Ma prima di pagare avrebbe chiesto alla ragazza qualche giorno di tempo per riflettere e intanto si è rivolto alla magistratura.
Un episodio che sembra non essere isolato, tanto che ci sarebbero già altre quattro denunce di fatti simili già depositate presso gli organi di giustizia. Tutto sembra essere partito dalla richiesta di amicizia attraverso i social network, con una bella donna che chiede agli utenti più ‘abbordabili’ di uscire dalla chat per conoscersi direttamente su Skype. E il passo successivo diventa incastrarli con il metodo di cui sopra.
Ora però c’è un’indagine in corso affidata alla Polizia Postale che solitamente si occupa di questi casi andando a scovare le truffe su internet e i loro autori.